Bambini, ragazzi e Covid: come gestire la seconda ondata?

Bambini, ragazzi e Covid

Bambini, ragazzi e Covid: è doveroso provare a capirci qualcosa in più insieme a chi può aiutarci davvero a comprendere come gestire la seconda ondata

E’ davvero arrivato il momento di dedicarci ad un argomento che ci sta davvero a cuore: bambini, ragazzi e Covid.

E lo facciamo con chi ha davvero la capacità di aiutarci per prima cosa a comprendere, poi a rimanere presenti verso chi ha davvero bisogno di noi.

Lo facciamo con la psicoterapeuta Marta di Meo, che, ormai conosci e che ci fa compagnia da qualche mese nella Rubrica intitolata, appunto, psicoterapeuta.

Marta è qui per offrire un concreto aiuto a noi mamme per tutte le problematiche che ci troviamo, giornalmente, ad affrontare.

Grazie Marta per essere qui con noi. A te la parola.

la psicoterapeuta per i bambini Marta di Meo

Bambini, ragazzi e Covid

È arrivata. Puntuale, come da previsioni.

Avevamo sperato in un errore di previsione, ma la seconda ondata della pandemia è arrivata e molte regioni stanno facendo i conti con la zona rossa e con le restrizioni ad essa connesse.

Come affrontarla, dunque? Cosa possiamo fare per aiutare i nostri ragazzi?

Da psicoterapeuta vorrei fare con voi alcune considerazioni: bambini e ragazzi, di età diverse, presentano bisogni diversi.

I più piccoli, ad esempio, hanno un maggior bisogno di routines, di attività che possano scandire la giornata ed il tempo. Possiamo quindi organizzare delle attività, rispettando il più possibile il “normale” ritmo della giornata.

Possiamo creare un cartellone o una tabella su cui disegnare o attaccare dei disegni delle singole attività. La possiamo plastificare e su di essa possiamo attaccare stickers o immagini con adesivi.

Questo aiuterà i bambini a scandire meglio i “macromomenti” della giornata e a sentirsi partecipi di ciò che proponiamo loro.

Bambini, ragazzi e Covid

Per i bambini più grandi, possiamo fare lo stesso con delle scritte che descrivano le varie attività.

Non è importante definire il tempo in modo rigido, bisogna piuttosto cercare una definizione di “macromomenti” della giornata.

Un esempio? Ecco alcune immagini da cui poter prendere spunto. Ma possiamo aggiungere tutto ciò che vogliamo, dando spazio alla nostra fantasia! Perché l’interazione bambini, ragazzi e Covid rimane di fondamentale importanza in questo momento.

Bambini, ragazzi e Covid

Bambini, ragazzi e Covid

Bambini, ragazzi e Covid

Bambini, ragazzi e Covid

L’importante è ricordare alcune semplici regole:

  • Il tabellone va posizionato in modo ben visibile, ad esempio suo frigorifero o sull’armadio;
  • Le attività non devono essere rigide ma prevedere una certa flessibilità;
  • È preferibile creare dei momenti di gioco strutturato, da alternare a dei momenti di gioco libero;
  • Alternare momenti di studio al gioco e ad altre attività;
  • È importante coinvolgere i bambini in semplici attività per lo sviluppo delle autonomie (lavarsi, vestirsi, mettere a posto i giochi);
  • Possiamo coinvolgerli nelle attività familiari quotidiane (preparare un dolce, apparecchiare, sparecchiare).

Ecco alcuni esempi di cosa possiamo chiedere loro, in base all’età di riferimento:

Bambini, ragazzi e Covid

Bambini, ragazzi e Covid

Contrariamente al passato, infatti, attualmente le tecnologie e l’utilizzo dei social media permettono l’interazione sociale ed il mantenimento dei rapporti interpersonali, fondamentali durante l’adolescenza.

Per i ragazzi di medie e superiori, è importante permettere l’utilizzo controllato delle tecnologie.

È importante, però, non lasciare che queste prendano il sopravvento: stare a casa ci protegge dal virus; ci permette di essere nella nostra “zona di comfort” e di sentirci a nostro agio.

Ma negli adolescenti bisogna stimolare l’attività fisica ed i rapporti interpersonali, alternando questa situazione a delle piccole uscite: per fare una passeggiata, per fare uno sport, portare il cane per i bisogni o andare a fare la spesa.

Per tutti, invece, bisogna ricordare di:

  • Spiegare ciò che stiamo vivendo, semplificando a seconda dell’età del bambino/ragazzo.

Bisogna far capire la situazione senza creare falsi allarmismi e senza generare ansie non utili al normale funzionamento della vita;

  • Non spaventarsi se ci sono dei piccoli periodo di regressione o di eccessivo attaccamento alle figure dei genitori:se la durata non supera le due settimane, sono del tutto normali e non sono indice di situazioni negative.
  • Bisogna spronare i ragazzi ad avere contatti con altri coetanei, mediante video, videochiamate o messaggi vocali;
  • Lasciare lo spazio necessario allo svolgimento delle attività scolastiche, mantenendo un momento di monitoraggio delle attività ma senza esercitare un controllo rigido, percepito come “invadente” dal bambino/ragazzo.

Seguendo queste semplici indicazioni, possiamo affrontare al meglio la situazione e addirittura possiamo uscirne più forti, insieme! E possiamo goderci quella quotidianità che altrimenti sarebbe difficile condividere!

Un altro aspetto importantissimo è la condivisione delle proprie emozioni e di ciò che proviamo nelle varie situazioni che viviamo. Per questo vi do appuntamento al prossimo articolo!

Impareremo insieme come gestire le nostre emozioni e come insegnare ai nostri ragazzi come esprimere ciò che sentono.

A prestissimo.

Marta Di Meo.

Immagini prese dal web

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