Una scuola di Tokyo adotta divise scolastiche firmate Armani per i suoi studenti ed è subito scontri tra le famiglie il preside, ecco come e perché.
La decisione del preside dell’Istituto Taimei di Tokyo, di adottare divise scolastiche firmate Armani, ha scatenato una polemica finita addirittura in Parlamento.
Vediamo insieme il motivo e proviamo a vedere insieme la situazione.
Divise scolastiche firmate Armani
Vediamo insieme cosa è successo più precisamente nella scuola di élite di Tokyo, da sempre ritenuta tra quelle più tradizionali e rigide.
Parliamo dell’Istituto Taimei, situato nel più elegante quartiere di Tokyo, Ginza.
Proprio per mantenere alti il decoro della scuola e la sua identità, il Preside ha ben pensato di adottare per gli studenti una divisa di tutto rispetto. E dire “di tutto rispetto” appare comunque piuttosto riduttivo.
Secondo il Preside, come emerge dalla lettera inviata alle famiglie, si rende necessario “adottare un’uniforme degna di una scuola nel centro di Ginza”.
E allora chi investire di questo compito se non uno tra i più grandi stilisti italiani, conosciuto nel mondo come re Giorgio?
Tokyo e la divisa Armani
Tutto bello, quasi onorevole, il Made in Italy internazionalmente riconosciuto. Peccato che questa divisa costi ad ogni famiglia circa 600 euro (730 USD). Facile immaginare che non tutti i genitori abbiano accolto questa iniziativa con lo stesso entusiasmo con cui è stata proposta.
Il preside si è pure scusato per non aver fatto precedere la sua proposta da adeguata spiegazione. In cuor suo egli intendeva sottolineare quanto sia privilegiato chi può frequentare la sua scuola e la divisa è un dettaglio grazie al quale si può esprimere questo privilegio.
La sede giapponese di Armani, inoltre, si trova proprio vicino all’Istituto Taimei. Sarà proprio per questo che il Preside della scuola ha avuto una tal idea geniale?
Divise scolastiche Armani per l’Istituto Taimei
Le divise, naturalmente, saranno in puro stile Jap, magari con qualche rivisitazione. Per vederle dovremo comunque aspettare fino ad aprile, mese in cui riapriranno le scuole in Giappone. Non non stiamo più nella pelle, tu?
E le tanto amate gonne a pieghe e camicette da scolaretta bianche che fine faranno? Resteranno solo un ricordo dei nostri amati cartoni animati giapponesi (“anime”) o continueranno ad essere indossate con calzini bianchi e scarpe stringate? Staremo curiosamente a vedere.
A noi italiani che leggiamo questa notizia non può che far piacere. Sicuramente il piacere del nazionalismo e del nostro tanto caro “Made in Italy” esportato all’estero e apprezzato dal luogo base della nostra cultura.
Ci lusinga, poi, l’idea che il nostro grande stilista Giorgio Armani sia stato scelto per un incarico così delicato e importante. E questo per prima cosa.
Se, comunque, la vediamo da un punto di vista globale e globalizzato e proviamo a metterci nei panni dei genitori della scuola, che cosa faremmo? Saremmo favorevoli all’introduzione di una divisa così tanto costosa? Saremmo disposti a far indossare ai nostri bambini capi tanto preziosi per frequentare la scuola?
Divise scolastiche Armani
Anche ammesso che la scuola sia la migliore della città per didattica e struttura, una scelta simile potrebbe esser interpretata come un messaggio di superficialità da parte dello studente?
Questo è quello che ha sostenuto qualche genitore della scuola incriminata davanti alla notizia dell’obbligo di adottare le divise scolastiche firmate Armani.
In varie occasioni e su diversi temi ci siamo confrontati per esprimere i nostri pareri. Anche questo può essere un motivo di riflessione da cui trarre qualche spunto anche solo a livello personale, senza dover per forza esprimere un giudizio in un senso o nell’altro.
Certo è che, a prescindere dal fatto che si ritenga la divisa il giusto abbigliamento per frequentare la scuola e l’istruzione in genere, la scelta del Preside appare quantomeno discutibile.
Sappiamo che le divise scolastiche giapponesi costituiscono un simbolo della cultura del paese nipponico e che vengono raffigurate spesso, non solo nei cartoni animati. Fanno parte di una cultura radicata e ferma e rappresentano usi e costumi di un paese che, agli usi e ai costumi, è profondamente legato.
In molte scuole anche in Italia era d’obbligo la divisa, soprattutto un tempo quando le regole erano più ferree. Ancora oggi ci sono scuole che richiedono e impongono la loro divisa. E’ simbolo di unificazione, di non dispersione di pensiero.
Il significato della divisa sta, infatti, proprio nel voler rendere tutti gli studenti uguali nell’ambiente scolastico, come strumento per abbattere le diversità.
La divisa scolastica è un mezzo per concentrare le attenzioni unicamente sullo studio.
Il fatto di vestire tutti uguali e con abiti “anonimi” lascia meno spazio all’argomento della moda, delle diversità, della capacità economica.
Divise scolastiche firmate Armani
Detto questo, tra l’adozione di una divisa e l’obbligo per il genitore di acquistare divise particolarmente costose senza previo concerto tra famiglie e scuola, c’è tutto un mondo in mezzo.
Non ci sarebbe da stupirsi se nel tempo tale scelta generasse meccanismi opposti a quelli desiderati dal Preside dell’Istituto. Staremo a vedere.
Indossare divise scolastiche firmate Armani non sarà un motivo per le studentesse per pensare che lo studio in fondo non è poi così importante come l’abito, vero??
Intanto la questione è finita in Parlamento, ovvero nella “Dieta” giapponese.
Mentre vedremo come verrà valutata questa decisione, il Preside resta fermo sulla scelta dello stilista. Attendiamo gli sviluppi.
E tu che ne pensi?
Alla prossima.