Gender free la moda bambino né da maschio né da femmina

Gender free la moda bambino né da maschio né da femmina, perché si e perché no secondo il pedagogista Roberto Rospigliosi.

Zara ha fatto un bel po’ parlare di sé, recentemente, riguardo le sue nuove collezioni gender free.

Una serie di capi, perfettamente unisex, indossati anche nelle campagne sia dai ragazzi che dalle ragazze.

In realtà, questa tendenza si è velocemente trasferita anche alle sue collezioni bambino, ma è già da un po’ di tempo che diverse case di moda bimbo propongono capi definiti gender free.

Vediamo insieme cosa significa e da dove dobbiamo partire.

Gender free Zara 2

Gender free collection Zara 

Gender free e il punto di vista del nostro pedagogista Roberto Rospigliosi, che avevamo già sentito di recente a proposito di come vestire i bambini, ed anche del mini me secondo il pedagogista.

Cynthia Nixon mamma orgogliosa

Sono orgogliosa di mio figlio Samuel Joseph Mozes (Seph) che si è diplomato al college questo mese. Salute a lui e a tutti gli altri che oggi ricordano #TransDayofAction. #TDOA.

Gender free Cynthia Nixon

Gender free

E’ con queste parole che la bellissima Miranda di Sex and the City, Cinthya Nixon,  dal suo account Instagram si è congratulata con il figlio appena diplomato.

Quello che non tutti sapevano fino a questo momento è che Samuel si chiamava Samantha. Con il supporto dei genitori e degli amici ha scelto di intraprendere la sua strada per realizzarsi nel modo che ha sentito più adatto a sé.

Non vogliamo sicuramente addentrarci in valutazioni di giusto e di sbagliato. Non crediamo che spetti a nessuna di noi giudicare, ma su una cosa siamo sicuramente tutte d’accordo, anche tu mamma fashion.

Il sorriso orgoglioso di una mamma felice non dipende sicuramente dal genere del figlio o della figlia o del* figli*, come va tanto di moda scrivere adesso.

Gender free definiamo i termini

Gender free Zara

Gender free collection Zara 

Per Roberto Rospigliosi, innanzi tutto, è importante definire che cosa sia il genere e distinguerlo dall’orientamento sessuale.

Il genere può essere maschile, femminile e transessuale. Per transessuale, si intende la condizione di una persona la cui corporeità non corrisponde alla propria identità di genere. Come è stato per esempio il caso di Samantha, la figlia di Cynthia Nixon, che aveva una personalità maschile in un corpo femminile.

Possono essere diverse le cause scatenanti di un simile stato: può verificarsi dalla nascita, come disforia di genere, oppure essere indotta, come nel caso in cui i bambini nascono con genitali indistinti e ai quali vengono chirurgicamente attribuiti i genitali del sesso opposto.

Gender free ascolto

Cosa significa gender free

Oggi, per fortuna, si aspetta ad operare chirurgicamente, per dare una definizione ai bambini che nascono con queste caratteristiche. Fino a qualche anno fa, invece, si tendeva ad intervenire subito, qualche volta, purtroppo, commettendo gravissime leggerezze, con gravi conseguenze psicologiche per i bambini.

E’ recentissima, del 19 giugno scorso, la decisione della OMS di rimuovere la transessualità da l’ International Statistical Classification of Diseases, Injuries and Causes of Death (ICD). In altri termini, oggi ufficialmente, la transessualità non è più considerata una malattia.

Se, quindi, definisco qualcosa come “gender free”, sto dicendo che non è né maschile, né femminile né transessuale.

L’orientamento sessuale non è il genere

Altra cosa – prosegue Roberto Rospigliosi – è l’orientamento sessuale. L’orientamento sessuale può essere eterosessuale, bisessuale oppure omosessuale.

Eterosessuale è un rapporto di coppia in cui i  due componenti appartengono a generi diversi. Omosessuale è il rapporto in cui invece i due appartengono allo stesso genere.

Si definiscono comunemente bisessuali coloro che hanno indistintamente rapporti di coppia con persone appartenenti allo stesso loro genere, oppure al genere opposto.

Ma sai che cosa c’è cara mamma fashion?

Tuo figlio o tua figlia, da grande, si innamorerà di una persona, non di un genere.

Noi ti diciamo, augurati che sia così!

Collezioni bambino Gender free, l’identità

Secondo Roberto Rospigliosi, inoltre, è importante tener presente un punto di partenza ben chiaro.

L’identità non si costruisce con i vestiti e non si acquista in negozio.

Così come è perfettamente inutile cercare di imporre fiocchi e trine ad una bambina che preferisce calzoncini e scarpette da calcio, l’utilizzo di abiti scelti tra le collezioni gender free, in sé, non aggiunge e non toglie niente a quel bellissimo viaggio alla scoperta di sé che sta facendo tuo figlio.

Scegliere per lui o per lei abiti gender free non significa affatto lasciarlo libero di vivere il suo genere o orientamento.

Il genere, infatti, come abbiamo visto, non si sceglie, ma è un dono della Natura e come tale lo accettiamo.

L’orientamento sessuale non cambierà e non sarà certamente influenzato, a seconda dei vestiti che tu mamma sceglierai per lui o per lei. E’ solo una parte di quella meravigliosa ed imperfetta entità che si chiama individuo e che, tra l’altro, è in continua evoluzione.

Un individuo è solo sé stesso e si innamorerà di un altro individuo. O forse no… preferirà dedicare tempo ed energie ad altro e non si innamorerà mai.

Gender free, la scala di Kinsey

Già nel 1948, lo scienziato e psicosessuologo Alfred Kinsey, affermava nel “Comportamento sessuale dell’Uomo”

Il mondo non è diviso in pecore e capre. Non tutte le cose sono bianche o nere. È fondamentale nella tassonomia che la natura raramente ha a che fare con categorie discrete. Soltanto la mente umana inventa categorie e cerca di forzare i fatti in gabbie distinte. Il mondo vivente è un continuum in ogni suo aspetto. Prima apprenderemo questo a proposito del comportamento sessuale umano, prima arriveremo ad una profonda comprensione delle realtà del sesso.

La scala di Kinsey è stato il primo tentativo di dare delle coordinate più veritiere nella fotografia della realtà dell’orientamento sessuale, tenendo conto del comportamento sessuale nel suo insieme.

Gender free Scala di Kinsey

Dando un valore da 0 a 6, dove 0 indica l’eterosessualità al 100% e 6 l’omosessualità al 100%, i suoi studi sottolinearono come la maggior parte delle persone, nel corso degli anni si muovessero giù e su per la scala e non avessero quindi un orientamento sessuale inciso nella pietra dalla nascita alla morte.

Collezioni bambino gender free, la parola all’esperto

Secondo Roberto Rospigliosi, l’eccesso del politically correct è una complicata semplificazione. Scegliere solo abiti gender free o unisex, per i nostri bambini, come se fosse una divisa è incredibilmente riduttivo.

Il gender free fashion potrebbe finire con il diventare un nuovissimo stereotipo di genere.

Il problema di fondo, insomma, sembrerebbe la pigrizia, così come avviene in qualsiasi altro campo dell’educazione dei nostri figli.

Avere a disposizione una o più collezioni di moda bambino gender free può e deve essere un arricchimento. Posto l’accento sull’autodeterminazione, della quale abbiamo già parlato, poter scegliere capi non specificatamente caratterizzati, e che magari includano un tipo di mini dress congruo anche per un maschietto, che ama avere le gambe libere, è una ricchezza.

gender free huxbaby

Collezioni gender neutral Huxbaby

Se invece queste collezioni si appiattiscono su una selezione ristrettissima di colori e di forme, se la creatività si sacrifica alla pigrizia, non ci troveremmo per le mani nient’altro che un piccolo squallido mondo in bianco, nero e grigio, tinta unita, senza fronzoli.

Insomma la divisa gender free pronta da usare, un po’ come un cibo congelato e pronto da scaldare e servire, assai poco accattivante, e alla lunga anche nocivo.

Lotte e manifesti gender free

Rendere tuo figlio il manifesto della tua personale lotta per le pari opportunità non aggiungerà niente, cara mamma, alla tua causa.

Gli ideali femministi o LGBTQ non hanno nulla da guadagnare dalle divise gender neutral. Arricciare il nasino davanti a scelte caratterizzate, magari ad un cerchietto pieno di nastri e fiori per una bambina, o ad una ricca gonna rosa a balze, non ha proprio nulla di radical chic, è solo stupido.

Lascia che gli abiti dei tuoi figli raccontino un’altra storia, siano tutt’altro manifesto: quella di un figlio ascoltato e valorizzato nella sua splendida individualità, qualsiasi essa sia.

Le battaglie che vuoi combattere sono sicuramente ben altre. Quelle che vedranno tuo figlio crescere in un mondo pronto ad accoglierlo, chiunque egli sia.

All prossima.

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