Look Mini me i si e i no dell’esperto. La pedagogia e la moda bambino

look mini me i si e i no

Look mini me i si e i no del pedagogista. Abbiamo chiesto a Roberto Rospigliosi, pedagogista, quali siano i si e i no di quel mini me che ci piace tanto.

Look mini me i si e i no e un altro punto di vista. Oggi, grazie a Valentina e alla sua intervista ad un esperto in materia, parliamo, ancora una volta, quindi, dei look Mini Me.

Ne abbiamo discusso insieme tante, tantissime volte. Abbiamo visto una mamma vestirsi uguale alle sue due meravigliose bambine, abbiamo ammirato una nonna speciale ed il suo look mini me con la nipote.

Abbiamo visto tanti look coordinati mamma e figlia con Fiammetta, abbiamo parlato delle stars e delle oro figlie.

Oggi vogliamo mostrarti questo tema da un punto di vista diverso, più complesso, più intimo. Lo facciamo con un esperto in materia che siamo davvero orgogliose di presentarti.

Ecco qua…

I look mini me i si e i no

Roberto Rospigliosi ci è sembrata la persona migliore alla quale chiedere per il look mini me i si e i no “seri”. Autore di “Questo esperimento deve essere fatto. E lo sarà. Bambini e Bambine: Percorsi di educazione alla differenza di genere.” (ed. Junior, 2010) a cura di Marina Piazza, Roberto Rospigliosi collabora da anni con il Comune di Prato ed il Comune di Firenze, per la formazione degli insegnanti e per i laboratori di classe.

Per il look mini me i si e i no possono essere molteplici e prestarsi a molte interpretazioni. Abbiamo voluto fare chiarezza. Abbiamo chiesto aiuto ad un esperto serio, il pedagogista Roberto Rospigliosi.

Look mini me i si e i no Roberto Rospigliosi

Ecco che cosa ne pensa Roberto Rospigliosi dei look mini me i si e i no.

1. La tendenza del momento, che a noi di Fiammisday piace molto, è per il look mini me. Mamma e figlia, nonna e figlia, papà e figlio sono vestiti in modo simile. Quali sono per il look mini me i si e i no, quando si vuole provare questo tipo di gioco con i propri bambini?

R: Ti rispondo con una domanda: di chi è l’esigenza?

E’ sulla risposta a questa domanda che si possono comprendere i pro e i contro di vestire il proprio figlio come sé stessi.
Per un bambino o una bambina

  • giocare con le scarpe del papà o della mamma.
  • indossare il cappello della nonna.
  • giocare con i trucchi.

indossare i panni veri e propri del proprio genitore è un gioco bellissimo. E’ qualcosa che ognuno di noi ha fatto. E’ facile ricordare le nostre emozioni nel

  • Infilarsi ai piedi le scarpe enormi del papà.
  • Vederci camminare nelle scarpe della mamma.
  • Perdersi nel cappotto del nonno.

Quando invece è l’esigenza del genitore a trasformare il figlio o la figlia a propria immagine e somiglianza, possono sorgere dei contro. E’ facile comprendere quando il look da “mini me” è realmente un gioco. Il genitore e il bambino o la bambina si divertono visibilmente e – come ogni volta – “il gioco è bello quando dura poco”.

Il gioco perde la sua efficacia quando l’esigenza, per quanto sia divertente e leggera, è solo del genitore. Se si portano sul vestito del bambino tematiche troppo adulte legate all’aggressività o alla sessualizzazione, non va certamente bene. Quando non gli si permette di muoversi nella totale libertà, dimenticando che una bambina o un bambino hanno bisogno di correre, giocare e quindi di sporcarsi, si perde di vista chi è il vero protagonista del gioco. E’ il vestito che dovrebbe servire al bambino e non viceversa.

I bisogni del bambino e il gioco del MINI ME.

E’ importante inoltre ricordare che i bisogni del bambino devono essere primari. Se il gioco del look mini me non diverte i nostri bambini, lasciamo perdere, se i piccoli si sentono a disagio, facciamo un altro gioco, se non ci divertiamo tutti, con il look mini me, cambiamo genere! Ok?

Ricordi quanto vi avevamo detto, parlando dei look mini me i si e i no di North West. Il problema era proprio che l’attenzione fosse tutta sulla mamma e affatto sulla bambina.

Per il look mini me i si e i no riguardano poi l’opportunità di scegliere abiti da bambini che sugli adulti potrebbero risultare ridicoli. Allo stesso tempo – e soprattutto – i look troppo da adulti indossati dai bambini sono una grande NO.

In realtà il tema del look mini me i si e i no ha radici storiche profonde.

look mini me i si e i no

Look mini me i si e non con il pedagogista

2. Storicamente, abbiamo assistito ad una importante evoluzione nella moda bambino. Fino alla metà del secolo scorso era essenzialmente una replica in piccolo degli abiti formali (e scomodi) degli adulti. Era un look mini me, voluto ma non scelto consapevolmente. È negli anni del secondo dopo guerra che la moda bambino si evolve verso il concetto di comodità e praticità. Credi che questo sia uno specchio dello sviluppo della pedagogia come scienza?

R: La percezione dell’infanzia, il riconoscere l’importanza di questa fase della nostra vita, è frutto di secoli di buio e di sprazzi di luce.
Il bambino era un “non adulto” e quindi qualcosa di incompleto e si dovrà attendere fino alla fine dell’700 con Jean-Jacques Rousseau per scoprire e riscoprire l’infanzia.

Presumibilmente, l’atteggiamento della cavalla con il puledro è pressoché sempre la stessa da secoli. Il cucciolo di uomo e il modo di accudirlo invece hanno visto sostanziali modifiche. Anche adesso, nel mondo, l’infanzia è trattata i molti modi. Si passa da una infanzia negata delle spose bambine nello Yemen, alle bambine agghindate come bambole costrette a pose sexy nei concorsi di bellezza in California.

L’abito dei bambini cambia insieme al modo di vedere, non vedere, vedere con benevolenza o costrizione questa importante fase della vita dell’essere umano.

Avviene nel dopoguerra la rivoluzione generata anche da Maria Montessori. Lei per prima immaginò di guardare il mondo dall’altezza dei bambini stessi. Si è stati quindi capaci di scorgere le loro esigenze di libertà, esplorazione, gioco, socializzazione e progressiva scoperta di sé. Era un rinnovato punto di vista.

L’adulto era quindi il protagonista indiscusso della società e della vita quotidiana. Le esigenze del bambino, anche nell’abbigliamento, erano sconosciute. Per i look mini me i si e i no non erano decisivi. Il bambino era vestito come un piccolo adulto, in quanto considerato come “non adulto”, non come bambino in sé.

Look mini me i si e i no ieri e oggi

3. Oltre al look mini me i si e i no, ti chiediamo: sul lungo termine, quali possono essere le conseguenze di un’educazione dei bambini incentrata troppo o troppo poco sull’estetica?

Oggi i bambini e le bambine “nativi digitali” hanno una percezione completamente diversa della gestione della loro immagine rispetto a noi adulti. Hanno imparato, attraverso l’imitazione dei propri genitori intenti nello sperimentare le nuove mode social, gesti, pose, ammiccamenti che fino a qualche anno fa avremmo definito certamente inappropriati.

Manteniamo un occhio al passato, per non dimenticare le nostre radici e alcune “sane regole”. Tuttavia non possiamo che guardare avanti e accogliere il presente e il futuro che verrà, con senso di opportunità ed entusiasmo.

Non è compito del pedagogista dire cosa è bene o cosa è male. Parliamo di cosa è produttivo o non produttivo fare per non impedire al proprio figlio o alla propria figlia la libertà di auto determinarsi. Il bambino dovrebbe imparare a scegliere nel rispetto di se stesso e di chi ci circonda.

4. Ci pare di capire che il gioco dei social, magari con il look mini me, non sia proprio “tutto da buttare”, da un punto di vista pedagogico.

R: Certo, nello stesso momento è importante distinguere tra

  • estetica,  un ragionamento  che parta da ciò che appare fino ad arrivare comprende le ragioni intrinseche chi ciò che si osserva.
  • e l’estetismo, ovvero il culto del bello fine a se stesso volto solo ad una immediata approvazione.

Per essere certi di non incorrere in questi “contro” c’è un solo specchio nel quale riflettersi e riflettere. E’ lo sguardo dei bambini. Qui si deve sempre poter scorgere la gioia. E’ uno specchio nel quale cercare di vedere la loro unicità e sempre meno noi stessi.

Grazie di cuore al Dott. Roberto Rospiglioso e al suo prezioso contributo per aiutarci a  fermarci un attimo, a riflettere, a comprendere.

Per qualsiasi cosa noi siamo qui

Alla prossima

look mini me i si e i no

Pic Source: Google e Pinterest

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