Il manipolatore sul web: il caso di Jonathan Galindo

Il manipolatore sul web: il caso di Jonathan Galindo

Il manipolatore sul web: il caso di Jonathan Galindo e come riuscire a parlarne con i nostri bambini: lo facciamo con la psicoterapeuta

Oggi affrontiamo un tema delicato e complesso, il manipolatore sul web e come sia necessario porre la massima attenzione a quello che leggiamo e a quello che si crea intorno a noi.

Il manipolatore sul web: il caso di Jonathan Galindo

Il manipolatore sul web e il caso di Jonathan Galindo

Per questa ragione lasciamo questo difficile compito alla nostra Psicoterapeuta Marta di Meo con la quale abbiamo già affrontato argomenti complessi s specificai e che interessano da vicino ognuno di noi.

Abbiamo affrontato il tema del Mutismo Selettivo nei bambini, oggi parliamo del web, del mondo che c’è all’interno, dei pericoli, dei posti nei quali facciamo difficoltà ad entrare che, il più delle volte, sono le menti dei nostri bambini.

Pronta? Vieni con noi.

la psicoterapeuta per i bambini Marta di Meo

Il manipolatore sul web

Negli ultimi giorni, a causa della notizia del ragazzino di 11 anni suicida, si sta diffondendo una grande preoccupazione, rispetto alla figura di un presunto manipolatore sul web, Jonathan Galindo.

Da professionista e specialista dell’età evolutiva, ho fatto molte ricerche, per capire e per poter supportare genitori ed insegnanti e, a tal proposito, sono emerse delle importanti considerazioni che vorrei condividere con voi.

Come ben saprete, il web è fonte di notizie vere ma anche di notizie fasulle, le cosiddette “fake news”, ad opera di persone che cercano notorietà o di far soldi sulla buona fede delle persone.

Bene, questa figura del presunto manipolatore, circola sul web da diverso tempo. A lui sono state attribuite varie notizie di cronaca, mai verificate dagli inquirenti.

Anche in questo caso di cronaca, purtroppo, non abbiamo riscontri sul fatto che sia stato lui a manipolare e a condurre il minore ad un gesto così estremo.

Cosa significa questo? Sicuramente che non si può comunque abbassare la guardia!

La mia analisi vuole essere un invito alla riflessione e non all’allarmismo generale.

L’allarmismo provoca reazioni di panico, di perdita di controllo, di paura.

Il web e i bambini

Quello che invece dobbiamo tenere è un atteggiamento razionale, di calma, utile ad aiutare i nostri ragazzi nel non cadere nella “trappola” di persone sconosciute, mediante mezzi di comunicazione ingestibili, per la loro tenera età.

Un primo spunto di riflessione è questo:

  • I minori, a seconda dell’età di riferimento, non hanno a disposizione tutti gli strumenti per gestire i mezzi di comunicazione di massa e per difendersene;
  • Hanno però bisogno di comunicare, di sperimentare e tutto ciò è mosso dal bisogno di rapporto interpersonale e dalla curiosità.

Il manipolatore sul web: il caso di Jonathan Galindo

Il manipolatore sul web

Cosa possiamo fare noi?

La nostra guida, in questo percorso, è importantissima. Spiegare, capire noi stessi i pericoli ed aiutare i ragazzi a capire a loro volta, è una tappa fondamentale, imprescindibile.

Significa che a scuola, a casa, nei contesti dove i ragazzi apprendono e vengono educati è fondamentale parlare di alcuni argomenti, non solo relativamente ai fatti di cronaca.

Quando succede un fatto di cronaca, lo è ancora di più. I bambini ed i ragazzi interpretano, immaginano, capiscono alcune dinamiche in base alla realtà che vivono.

Ignorare i fatti di cronaca perché noi stessi ne abbiamo paura, non ci aiuta.

Quindi parlatene, fate tirare fuori ai vostri figli le paure, le emozioni. Spiegate, in modo fermo e deciso, quali possano essere i rischi di un uso sconsiderato dei social. Anche se ciò significa spiegare che esistano patologie gravi, per cui alcune persone non riescono a fare il bene degli altri e si comportano in modo dannoso nei loro confronti.

E soprattutto cercate di capire quali siano i bisogni e come loro si vedano in confronto agli altri.

Come aiutare i nostri figli 

Spesso è la difficoltà nel sentirsi adeguati, a portare a delle problematiche. E questo può dipendere da diversi fattori, non imputabili ai genitori o agli adulti di riferimento.

In età adolescenziale e pre-adolescenziale, il bisogno più forte è quello di “sentirsi parte di un gruppo, sentirsi uguale agli altri”.

Per questo, alle volte, i ragazzini sono portati a fare cose che non farebbero o che li possano fare sentire “parte del branco”. Avete presente quando vi chiedono “le scarpe come l’amichetta? O la t-shirt come i compagni di scuola?”

È la dimostrazione di questo bisogno, di “appartenere, essere uguale”. Successivamente ognuno creerà la propria identità e potrà fare anche scelte diverse. Ma in quel momento, per loro, quella cosa risulta fondamentale.

Il manipolatore sul web: il caso di Jonathan Galindo

Il manipolatore sul web e gli adolescenti

Quindi, partendo da questo presupposto, create un canale di comunicazione con loro per aiutarli a sentirsi adeguati, poiché così si sentiranno appagati e guidati da figure di riferimento importanti.

Prendetevi del tempo per farlo e spiegate anche le vostre paure: il “mettersi nei panni dei genitori” li aiuterà meglio ad accettare anche un controllo ed una guida, al riguardo, senza vivere il vostro intervento come intrusivo.

Il manipolatore sul web: il caso Jonathan Galindo

Tornando al mero fatto di cronaca, vorrei spendere delle parole per tranquillizzare i genitori: se osservate quotidianamente i vostri ragazzi ed aprite questo canale comunicativo con loro, per voi sarà più semplice individuare qualche momento di difficoltà o di crisi personale.

Non bisogna impedire l’uso delle tecnologie e dei social, ma permetterne l’uso contingentato e controllato rispetto all’età e controllato.

Poiché il web ha molte insidie, molti lati oscuri, ma per loro è un canale di comunicazione ed è parte della loro generazione, la cosiddetta “generazione Z”. Oltretutto attualmente l’uso di tecnologie e social è diventato indispensabile, anche a causa del Covid19.

Ma il rischio non è solo quello di cadere nelle mani di persone sbagliate, come nel caso di presunti manipolatori come Jonathan Galindo, ma anche quello dell’isolamento sociale e per queste ragioni bisogna avere sempre un occhio di riguardo verso di loro.

Il manipolatore sul web: il caso di Jonathan Galindo

I nostri figli e internet

Che fare? Proviamo con due importanti consigli:

  • Parlate sempre con gli insegnanti, chiedete loro di darvi feedback sui ragazzi, poiché loro notano dinamiche tra compagni che a casa difficilmente riusciremmo a notare;
  • In caso di difficoltà nella gestione della situazione, non abbiate timore nel chiedere aiuto: nella maggioranza dei casi, l’intervento tempestivo di uno specialista, può supportarvi ed insegnarvi tecniche utili nella gestione dei ragazzi, utili anche in altre situazioni di vita quotidiana e richiede un intervento di breve durata.

E, per qualsiasi altra cosa, noi siamo qui.

Ecco i contatti della Psicoterapeuta

Pagina Facebbok: Dottoressa Marta di Meo

Pagina Instagram: @martadimeo

Un abbraccio a te e ai tuoi figli.

Pic source: Google

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