Mutismo Selettivo: un disturbo che colpisce bambini e ragazzi

mutismo selettivo nei bambini

Mutismo Selettivo e come affrontarlo quando chi ne risente sono i bambini: ne parliamo con la Dottoressa Psicoterapeuta Marta di Meo.

Un nuovo appuntamento con la nostra preziosa psicoterapeuta che ci guiderà in un percorso di crescita da affrontare insieme ai nostri bambini, oggi con lei affrontiamo un tema che ci sta molto a cuore: il Mutismo Selettivo.

Vieni con noi.

mutismo selettivo nei bambiniMutismo Selettivo

Come accennato la scorsa settimana, questo magazine di moda (e non solo) per bambini, accresce la sua offerta con l’inserimento di un figura che ho ritenuto essere indispensabile nel precorso di crescita con i nostri bambini.

E’ qui con noi, quindi, la psicoterapeuta per i bambini Marta di Meo e con lei abbiamo deciso di affrontare strade impervie, a tratti buie, a momenti tutte in salite, ma di necessaria esplorazione se vogliamo fare un passo avanti nella comprensione di chi ci sta crescendo accanto.

Oggi parliamo di un tema a lei caro: il Mutismo Selettivo e dei casi nei quali colpisce bambini e ragazzi.

Ne hai mai sentito parlare? No?

Allora accomodati qui con noi e ascolta le parole della Dottoressa Psicoterapeuta per bambini Marta di Meo.

la psicoterapeuta per i bambini Marta di Meo

Il Mutismo Selettivo

Dal lontano 2009 mi occupo di un particolare disturbo che colpisce un numero sempre più crescente di bambini e ragazzi: il Mutismo Selettivo.

Ma partiamo dall’inizio: Cos’è il Mutismo Selettivo?

Il Mutismo Selettivo è un disturbo d’ansia. Riguarda un “tratto” del carattere della persona e non è una risposta ad un “trauma esterno”, come erroneamente si tende a credere. Solitamente viene diagnosticato intorno ai 5 anni, quando cioè aumentano le situazioni di esposizione sociale del bambino nei diversi contesti.

Possiamo comunque affermare che negli ultimi anni si siano riscontrati dei fattori predisponenti anche in bambini molto piccoli, dai 2,5 anni. È importante sottolineare anche che molte persone adulte stanno riscontrando lo stesso quadro sintomatologico: il mutismo selettivo, purtroppo, viene diagnosticato solo da pochi anni, ma in realtà la sintomatologia era presente già da diversi anni, probabilmente mal interpretata per scarsità di corrette informazioni al riguardo.

In passato, infatti, veniva scambiato per timidezza, ma che sia chiaro subito:

il Mutismo Selettivo non è Timidezza.

Il Mutismo Selettivo e i bambini

Può essere associato a tratti caratteriali più riservati, ma fondamentalmente parliamo di un problema di natura ansiosa.

Nel 2009, in Italia, nessuno riusciva a dare una risposta sul cosa fosse e sul come trattare il MS (d’ora in poi lo chiameremo così, per comodità). Fu così che decisi di prendere la mia valigia e di andare in America, invitata da colleghi d’oltreoceano a collaborare a convegni e Camp proprio sul MS.

Da queste meravigliose collaborazioni con la FIU (Florida International University), con la “Kurtz Psychology” di New York e con il “Child Mind Institute” di New York, arriva in Italia una terapia innovativa, di base cognitivo-comportamentale, che sta portando grandi risultati a bambini e, di conseguenza, alle famiglie.

Siamo ora in grado di trattare bambini dai 2,5 anni e di raggiungere grandi obiettivi in tempi brevi

mutismo selettivo nei bambini

Ma vediamo insieme alcuni sintomi del Mutismo Selettivo.

I sintomi riguardano l’incapacità del bambino di esprimersi, nei contesti nei  quali ci si aspetta che lo faccia. Il bambino, che normalmente riesce a comprendere il linguaggio parlato e a parlare correttamente in alcuni contesti ristretti, non riesce a farlo nei contesti sociali come ad esempio a scuola o al  parco.

Possiamo notare anche:

  • scarso o assente contatto oculare;
  • inespressività del viso;
  • immobilità corporea o scarsa mobilità;
  • agitazione in alcune situazioni sociali;
  • interferenza di questa sintomatologia con i risultati scolastici e con la
    comunicazione sociale;
  • durata di almeno 1 mese, non limitato al 1 mese di scuola.

E come si riconosce? Qual è il limite tra ‘mutismo selettivo’ e timidezza?

La timidezza è un tratto del carattere che non interferisce con il normale funzionamento della vita sociale; mentre il MS, essendo un disturbo d’ansia, si manifesta con sintomi che diventano “disfunzionali”, come diciamo in gergo tecnico. Significa che questi sintomi possono “bloccare” la persona che non risulta più “libera” di scegliere come comportarsi e subisce gli effetti di questa ansia paralizzante.

Il corpo si blocca, fino ad arrivare all’immobilita completa, in alcuni casi. Quindi la parola non è che la “punta dell’iceberg”!

È fondamentale riconoscere per tempo il MS, poiché significa cambiare il vissuto del minore, mettendolo in condizione di imparare a gestire la propria ansia e facendogli vivere esperienze positive, anziché esperienze negative che fungerebbero da fattore di mantenimento.

Oltretutto se riusciamo a capire per tempo i fattori predisponenti, possiamo fare prevenzione ed evitare che il disturbo si instauri; tutto questo in tempi anche molto brevi rispetto ad una terapia successiva.

Qual’è il trattamento del Mutismo Selettivo?

Il trattamento è su vari fronti: è importante capire che si tratti di un lavoro di squadra, dove il terapeuta, i genitori e gli insegnanti devono collaborare al fine di aiutare il minore.
Il trattamento specifico, di tipo Cognitivo-Comportamentale di stampo americano, ci permette di intervenire in modo specifico:

  • Con bambini tra 2,5 ed i 6 anni: lavoriamo prevalentemente con i genitori e con gli
    insegnanti, con tecniche specifiche e mirate a degli obiettivi, che cambiano di settimana in settimana;
  • Con i bambini tra i 6 ed i 12 anni lavoriamo con il minore, la famiglia e la scuola;
  • Con ragazzi adolescenti lavoriamo prevalentemente con i ragazzi, ma sempre in costante collegamento con le famiglie e l’ambiente scolastico.

Una domanda che spesso mi sento fare è la seguente: la cura ha una durata o richiede un
intervento continuo e costante? La risposta più appropriata è che la cura ha una durata che cambia, chiaramente, a seconda del momento in cui si interviene.

Più piccolo è il bambino e più breve sarà il trattamento.

Facciamo un esempio. Per un bambino di 2,5 anni è sufficiente un intervento di 3 mesi per modificare alcune condizioni e fare in modo che il bambino abbia un rinforzo situazionale
costante. Per un bambino di 5 anni, sono sufficienti 3,5/6 mesi, con intervento fatto
seguendo il protocollo. Se si riesce a lavorare in modo costante, i risultati saranno immediati poiché il genitore e gli insegnanti saranno in grado di intervenire in qualunque momento.

Il vantaggio di questo tipo di terapia è che si tratta di una terapia che viene fatta “h24”, in tutti i contesti e non più per una sola ora a settimana con il minore. Questo è sicuramente un punto di forza non indifferente, sia per il minore che per la famiglia stessa.

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Il Mutismo Selettivo nei bambini

Aggiungerei inoltre che il Mutismo Selettivo può manifestarsi a diversi livelli: si parte da alcuni minori che possono sviluppare, ad esempio, forme di comunicazione “alternative” che permettono loro di farsi comprendere, seppur non parlando verbalmente, fino ad arrivare a minori completamente “paralizzati” (il cosiddetto Freezing), che avranno serie compromissioni sociali e scolastiche.

Per questo è fondamentale affidarsi ad un clinico di esperienza e che conosca
bene il disturbo.

Cosa si può fare in casa per aiutare chi soffre di Mutismo Selettivo?

È importantissimo non sottolineare le difficoltà! Ad esempio, dire “perché non parli?” Oppure “se mi rispondi ti do un premio” non fa altro che porre l’accento su un problema percepito come tale, anche dal soggetto, con l’effetto di peggiorarne l’inibizione.

Immagina una situazione di questo tipo: tu hai una difficoltà nello svolgere un
compito, io pubblicamente te lo faccio notare. Come ti sentiresti in quel momento? Ecco, quella è la situazione che normalmente vivono i bambini con MS: molti pensano di spronarli, ma così facendo non fanno altro che bloccarli e metterli al centro dell’attenzione in modo sbagliato.

Non fare richieste verbali e non porre l’accento sulle difficoltà, sono i due consigli fondamentali per chi si rapporta con loro.

Se non trattato correttamente, il MS può portare il minore ad avere difficoltà scolastiche e sociali. Fortunatamente la scuola ci aiuta mediante la stesura del PDP, un piano didattico personalizzato, pensato proprio “sul minore”, per ridurre queste difficoltà e fare in modo che possa esprimersi in forma scritta, ad esempio.

Il PDP è un ottimo strumento per tener conto delle difficoltà, ma non è risolutivo. Associato ad una terapia permette di creare le condizioni migliori possibili nel contesto scolastico.

Un consiglio su tutti: “non abbiate paura di affrontare la situazione!”

Il Mutismo Selettivo

Sul sito www.mutismoselettivo.com trovate una serie di materiali utili a comprendere ed approfondire meglio il MS. Sulla pagina Facebook “Mutismo Selettivo” avrai a disposizione una serie di materiali gratuiti: video, brevi seminare, estratti di convegni, di grande utilità per genitori ed insegnanti.

Iscrivendosi alla newsletter sul sito, riceverete le notifiche per i corsi che svolgiamo in tutta Italia, rivolgendosi anche a colleghi e ad educatori, poiché stiamo ampliando la nostra rete di collaboratori.

Per info: info@mutismoselettivo.com
Marta.dimeo@gmail.com

A presto.

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