La contraffazione in Italia si combatte dall’interno: in mostra al Micam

La contraffazione in Italia

La contraffazione in Italia e un problema che dovremmo decidere di affrontare insieme per combattere ogni giorno partendo dalle basi; questa non è una sòla.

Al Micam, edizione di Febbraio 2018, si tiene d’occhio la contraffazione in generale e la contraffazione in Italia in particolare. Ne dobbiamo assolutamente parlare anche noi. Vieni con me.

All’ultima edizione del MICAM Milano, del quale ti ho fatto vedere tantissime ispirazioni ieri e nel quale ho trovato due grandi trend per la prossima stagione invernale, si dà rilevanza a qualcosa merita almeno tre minuti di riflessione.

E tu, ce li hai tre minuti?

contraffazione in Italia

mostra micam contro la contraffazioneLa contraffazione in Italia

Questa non è una Sòla. In mostra al Micam  le scarpe che ci rendono orgogliosi e che fanno sognare mezzo mondo. Tra fake e rarità a Milano si è parlato di contraffazione in Italia e di come poter sensibilizzare gli operatori sull’importanza di educare il consumatore finale.

Combattere il falso deve essere un punto di partenza per tutti noi e, soprattutto, per chi, tramite produzione, ricerca, dettaglio, dà lavoro ad altre persone e alimenta un’industria rara e preziosa.

Per i produttori di calzature, come di altri accessori, infatti, difendersi dalla contraffazione non significa solo difendere il Made in Italy. Significa anche e soprattutto tutelare i lavoratori del settore, il consumatore finale e l’economia di un intero paese.

Aiutiamo il Made in Italy

Per questo, e per altre infinite ragioni, MICAM, grazie ad Assocalzaturifici, ha presentato una mostra fortunata e apprezzata. “Questa non è una sòla – scarpe tra fake e rarità”. Un’esposizione che racconta attraverso un percorso di calzature storiche e moderne il bello e ben fatto delle calzature italiane, tenendo a sottolineare l’estrema differenze con le calzature prodotte tramite la contraffazione.

Lo sai quali sono a rischi su salute e sicurezza che provocano le scarpe contraffatte?

Sostanze chimiche, petrolati, agenti che nuocciono gravemente alla salute. Condizioni lavorative estreme, nessuna tutela, sono solo alcuni dei fattori che entrano in gioco quando si parla di contraffazione e di contraffazione in Italia.

Gli altri so che puoi immaginarteli.

made in italy contro la contraffazione

scarpe e contraffazioneContraffazione e come combatterla

Ideata dall’Associazione Museo del Vero e del Falso in collaborazione con Confindustria Campania, la mostra è concepita come un’esposizione itinerante all’insegna della cultura della legalità e della difesa dei consumatori.

Scarpe meravigliose realizzate con amore, con passione, come i migliori materiali e le migliori delle condizioni ci ricordano che tutto questo è ancora possibile. E ci ricordano che il Made in Italy è ancora auspicabile.

Contro la contraffazione al Micam

La contraffazione in Italia è un problema reale

l’Italia, ormai lo sappiamo, è lo stato europeo maggiormente interessato al fenomeno del falso. Con quasi 7 miliardi di euro all’anno di mancate vendite e 100 mila posti di lavoro persi a causa della contraffazione. Solo nel 2016 sono stati sequestrati 26 milioni di articoli contraffatti. Ripeto, 26 milioni. 

Il gettito fiscale sottratto all’erario a causa di questa piaga viene calcolato in 1,7 miliardi, per un fenomeno che rappresenta uno dei pesi più grandi e uno dei problemi più gravi per la nostra economia.

Senza la contraffazione in Italia, infatti, il mercato si stima crescerebbe di circa 18,6 miliardi.

Abbigliamento e accessori risultano, chiaramente, i settori più colpiti dal fenomeno. Ormai lo sappiamo, a volte facciamo finta di niente, ma siamo consapevoli di essere di fronte ad un problema serio e, purtroppo, in continua espansione.

la contraffazione in Italia e cosa fare

La contraffazione in Italia

Assocalzaturifici prova a fare qualcosa e prova a combattere questo fenomeno dall’interno del Paese cerando di parlare direttamente al consumatore finale.

“Siamo convinti che, oltre alla repressione del fenomeno criminale della contraffazione, attuata con costanza e rigore delle istituzioni e delle forze dell’ordine, sempre sensibili al problema, occorra colpire l’attenzione del consumatore. Spetta a lui, infatti, l’ultima scelta intorno all’acquisto”

Spiega Annarita Pilotti, Presidente di Assocalzaturifici.

E’ il Paese al suo interno che deve fare qualcosa contro chi produce, o meglio, riproduce, quello che l’Italia mette a disposizione del mondo.

Comprendere il valore del prodotto originale, da un lato, ed essere informati su come evitare le frodi, dall’altro, diventano armi fondamentali per impedire al fenomeno della contraffazione di fare breccia tra le abitudini di consumo.

Continua a spiegare Assocalzaturifici nel suo comunicato stampa.

Per questo presentiamo a MICAM un’eccellente iniziativa di sensibilizzazione, per incoraggiare tutti gli operatori ad aiutarci nella nostra battaglia. La mostra “Questa non è una Sòla”, creata in collaborazione con Confindustria Campania e l’Associazione Museo del Vero e del Falso, realtà voluta da tanti soggetti impegnati in prima linea contro questa piaga”.

Contro la contraffazione in Italia

Contraffazione al Micam

Per queste motivazioni nasce la mostra “Questa non è una Sòla”. Una mostra basata su un percorso conoscitivo che mette a confronto prodotti originali e prodotti contraffatti ideata dall’“Associazione Museo del Vero e del Falso”.

L’Associazione punta a favorire la cultura della legalità e a promuovere qualsiasi iniziativa tesa a prevenire i fenomeni illegali e a valorizzare la creatività e l’etica d’impresa.

E questo articolo non posso che concluderlo con le parole vere e sentite di Pasquale Della Pia, imprenditore napoletano del settore calzaturiero cofondatore dell’Amvf e consigliere di Assocalzaturifici:

“Dietro il falso c’è la criminalità organizzata, dietro il vero c’è il sudore e il lavoro di imprese oneste che contribuiscono a fare grande il made in Italy nel mondo”.

Noi proviamo, almeno, ad esserne consapevoli. E se impariamo a riconoscere che, almeno in parte, ne siamo causa, possiamo pensare davvero di ridurne l’effetto.

Alla prossima.

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