Sistema moda dopo il coronavirus, come cambierà?

sistema moda dopo il coronavirus Giorgio Armani

Sistema moda dopo il coronavirus, come cambierà? Questa è la grande domanda che si stanno ponendo i grandi stilisti primo fra tutti il grande re Giorgio

Sistema moda dopo il coronavirus, che cosa ne pensano i grandi brand trainanti del settore? Proviamo a tirare le somme.

E’ di pochi giorni fa la lettera che Giorgio Armani ha indirizzato alla rivista WWD (Women’s Wear Daily) perché si facesse portavoce del suo pensiero.

Sistema moda dopo il coronavirus Giorgio Armani

Sistema moda dopo il coronavirus: Giorgio Armani vuole cambiamento.

Re Giorgio si rivolge al mondo della moda esprimendo il suo pensiero, frutto di un periodo di riflessione, di stop costretto. La moda corre velocemente, a ritmi frenetici dettati dalle tempistiche del fast fashion, che impongono cicli di consegne continue e incessanti.

Il grande stilista non ci sta e propone un ritorno alle origini.

I suoi capi, come quelli di molti altri grandi stilisti, sono unici e senza tempo.

Ti ho parlato più volte dei capi senza tempo per mamme e bambini e che trovo indispensabili nel nostro guardaroba.

E allora perché realizzare una collezione dentro un’altra con necessità di riassortimento dei negozi con capi simili a quelli presentati pochi giorni prima?

Sistema moda dopo il coronavirus

Sistema moda dopo il coronavirus

Cruise, capsule, pre, resort, collab sono solo alcune delle collezioni che vengono presentate mentre le principali si trovano nei negozi. Il meccanismo del money making, dettato dal marketing, non risponde certo più alle esigenze attuali.

Sistema moda. cosa si può cambiare e come?

E allora, cosa si pensa di fare? Quali risposte si pensa di dare? La proposta di alcuni stilisti è quella di organizzare settimane della moda ecosostenibili.

Per una sfilata di circa dieci minuti si stima che vengano emesse circa 700 tonnellate di anidride carbonica. Circa 200 deriverebbero dalla produzione dell’evento stesso (che lascia anche molti rifiuti, uno per tutti, le scenografie) e altre 500 dai viaggi aerei degli ospiti.

Un pò eccessivo, che dici?

Sistema moda dopo il coronavirus sfilata Jacquemus

Sistema moda: sfilata PE2020 di Jacquemus

Qualcuno ha provato a pensarci. Già prima di questa oandemia. Un ritorno alla natura, al “km 0” e al concetto di evento destinato a pochi è stato infatti realizzato da Jacquemus per il decimo anniversario della sua attività.

La scelta è caduta su una location vicina alla sua città natale, nei campi di lavanda di Salon de Provence: uno spettacolo privo di luci ed effetti speciali. erano presenti pochi invitati appartenenti strettamente alla cerchia degli addetti ai lavori.

Sarà questa la strada che adotterà lo spettacolo moda dopo il coronavirus?

Eventi come la sfilata di Chanel AI2010/11, quando un vero iceberg fu portato direttamente dalla Svezia nel Grand Palais di Parigi, diventeranno forse solo dei ricordi.

Forse….

Sistema moda dopo il coronavirus chanel 2010/11

Oggi il nostro pianeta ha gridato aiuto e lo ha fatto in modo molto chiaro. E sai cosa c’è? C’è che sono stati molti, oltre al nostro italianissimo Re Giorgio, a rispondere “presente”!

Sistema moda, una parola di amore per l’Italia da Anna Wintour

Sistema moda dopo il coronavirus anna wintour

In questo contesti di “rivoluzione”, la mitica direttrice di Vogue America non avrebbe potuto non far sentire la sua (autorevolissima) voce. Seduta alla sua scrivania, per la prima volta in 70 anni con indosso un paio di pantaloni da jogging, non poteva esimersi dal rivolgersi in particolare al sistema moda Italia.

Il suo intervento merita di essere trascritto per intero.

“Dopo questa crisi, la moda dovrà essere più speciale e meno usa e getta. L’Italia, con la sua incredibile attenzione all’artigianalità e all’innovazione nel design, mostrerà la via.

Abbiamo sempre guardato al vostro paese per vedere come l’immaginazione e l’industria possano lavorare assieme in modo così impressionante. L’Italia ha capito per prima che per avere successo nella moda bisogna essere locali e globali.

Ma i due milioni di persone che ruotano attorno alla moda italiana avranno bisogno anche del supporto del governo. E questo sarà non solo un investimento necessario per il presente, bensì una visione prudente del futuro.”

C’è davvero poco o nulla da aggiungere alle parole ispirate di questa grande mente pensante del sistema moda globale.

Il futuro della moda sarà il ritorno alla qualità ed alla solidità. Non si acquisterà più d’impulso, per il capriccio di possedere.

Sarà – speriamo – riconosciuto il giusto valore alla qualità delle materie prime ed all’artigianalità, oltre che al design ed al know how. Questo significherà anche forse la fine dell’usa e getta di importazione dall’Oriente. Abiti e accessori saranno pagati il giusto prezzo .

Questo significherà, inevitabilmente, acquistare meno, ma anche acquistare molto meglio.

Sistema moda responsabile per Vanessa Barboni Hallik

Sistema moda dopo il coronavirus vanessa barboni hallik

Sistema moda dopo il coronavirus

E’ un’ eroina visionario, poco conosciuta, ma molto amata e rispettata, la fondatrice di Another Tomorrow, Vanessa Barboni Hallik.

Lo slogan della piattaforma più amata dalle consumatrici etiche nel mondo non lascia molto spazio all’interpretazione.

Conscious clothing. Education. Action.

Non è soltanto un portale di e-commerce per acquistare abiti prodotti in maniera etica e sostenibile. E’ una piattaforma di preziosissimo scambio di informazioni e sostegno all’economia circolare.

Nessuno dei capi nasce per essere portato solo per una stagione. Sono tutti solidi investimenti per un guardaroba di altissimo contenuto moda, fatto per durare nel tempo.

Vanessa Barboni Hallik nota come, fino a questo momento, la moda fosse in netto ritardo su tutti gli altri settori macro economici, che avevano assunto da tempo una profonda consapevolezza. A partire dalla diffusione delle pratiche di wellness e mindfulness, passando per l’industria agro alimentare biologica e al km 0, fino alla cosmetica “pulita” da prodotti di sintesi pericolosi per la salute e dannosi per l’ambiente, ogni aspetto dello stile di vita occidentale stava recuperando fin dai tardi anni ’90 una nuova solidità.

La diffusione del Virus Covid-19, di poco posteriore al movimento ecologico mondiale che ha trovato in Greta Thunberg una voce giovane e potente, ha accelerato finalmente anche la moda nella giusta direzione.

Secondo la stilista e attivista americana, abbiamo l’opportunità unica di ricostruire di colpo il sistema moda sulla base di rispetto, dignità e responsabilità.

La voce della coscienza del sistema moda, Eileen Fisher

Sistema moda dopo il coronavirus Eileen Fisher

Sistema moda dopo il coronavirus

Fin dal 1984, alla fondazione del suo brand omonimo, Eileen Fisher aveva una visione precisa del tipo di sistema moda che avrebbe voluto creare: sostenibile e duraturo.

Con un approccio assolutamente olistico a tutti gli aspetti del sistema moda, dalle materie prime, alla produzione alla distribuzione, questo brand di classe senza tempo è stato un solido faro anche negli anni ruggenti dell’edonismo e del consumismo più sfrenati.

L’idea di base è produrre meno, vendere meno, consumare meno.

Può sembrare folle, per un’azienda che deve necessariamente avere un profitto. Allo stesso tempo però, garantendo salari adeguati e – conseguentemente – vendendo capi perfetti e duraturi a prezzi adeguati – si crea un tipo di ricchezza ben diverso da quello al quale giornali e siti di gossip hanno abituato il grande pubblico.

Si tratta di una ricchezza dalle radici profonde, etica e condivisa. Con il progetto HORIZON 2030, il brand si struttura su un modello di economia circolare a tutto tondo, che include anche e soprattutto condizioni di lavoro eticamente corrette per i propri dipendenti, innanzi tutto, ma anche per i terzisti, il tutto riducendo al massimo le emissioni di CO2 e implementando il riciclo delle materie prime.

Sistema moda post Covid-19

La Natura ha parlato molto chiaro. Non possiamo più aspettare, dobbiamo reagire e farlo al più presto.

Il sistema moda deve raggiungere gli altri settori già molto avanti nel percorso di civilizzazione e sviluppo sostenibile e potrebbe diventare un esempio anche per gli altri settori macro economici che sono rimasti indietro.

“La bellezza salverà il mondo” ed il mondo – speriamo – ci restituirà la bellezza.

Ciao a presto.

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